Pavimentazione
Scheda tecnica
Le pavimentazioni stradali sono costituite da strati sovrapposti realizzati in materiali diversi.  La successione di strati, costituiti da materiali di caratteristiche fisiche e meccaniche diverse, vengono scelti a seconda della funzione che dovranno assolvere all’interno della struttura e a seconda del tipo di sollecitazione prevalente a cui tali strati sono sottoposti dai carichi di traffico. Al variare dei materiali impiegati e dell’ordine con cui sono disposti nella struttura, si possono distinguere i seguenti tipi di sovrastrutture stradali:
-
Flessibili costituite da – manto in conglomerato bituminoso composto a sua volta di due strati, usura e collegamento o binder – base in conglomerato bituminoso, misto bitumato o misto granulare – fondazione generalmente in misto granulare – sottofondo.
-
Semirigide costituite da una successione di strati simile a quella delle pavimentazioni flessibili, ad eccezione del fatto che è presente anche uno strato di base legato con cemento (misto cementato).
​
Gli interventi da eseguirsi sulle pavimentazioni stradali sono principalmente di due tipi:
-
pavimentazione, ampliamento, manutenzione ordinaria e straordinaria e recupero della sede stradale esistente;
-
pavimentazione nuove strade.
Esecuzione del trattamento di pavimentazione




Fase 1: Spruzzatura sul fondo stradale di legante bituminoso
La preparazione della superficie di stesa prevede il trattamento mediante applicazione di un legante bituminoso, allo scopo di garantire un’adeguata adesione tra fondazione e nuovo manto d’usura. Il legante bituminoso può essere spruzzato  sul fondo stradale, sia meccanicamente, mediante apposito diffusore posto dietro a un mezzo-cisterna, sia manualmente in situazioni particolari che limitino l’impiego di macchine, con un erogatore.
Fase 2: Stesa del conglomerato bituminoso
Le operazioni di stesura consistono nell’applicazione di piĂą strati di conglomerato bituminoso mediante macchina vibrofinitrice stradale (solamente in prossimitĂ di incroci e di tombini, oppure in caso di piccoli interventi di ripristino del manto, si rende necessario l’utilizzo di attrezzi per la finitura a mano – pale e rastrelli). La vibrofinitrice stradale è fornita di una tramoggia anteriore, nella quale gli autocarri che trasportano l’asfalto caricano direttamente il materiale procedendo a marcia indietro. Tramite un movimento di scorrimento del fondo della tramoggia, l’asfalto passa in un distributore posto verso l’estremitĂ posteriore della vibrofinitrice,  dove il materiale viene spaso in modo uniforme su tutta la larghezza prefissata. Il conglomerato viene poi disteso omogeneamente e addensato da opportuni organi di livellamento. Contemporaneamente vengono eseguite anche le operazioni di rifinitura: infatti, ai margini della strada o in situazioni particolari che limitino l’impiego di macchine, è necessario finire la stesa dell’asfalto a mano, prelevando il conglomerato con la pala spargendolo dove necessario.
Fase 3: Compattazione del conglomerato bituminoso
La fase di compattazione del conglomerato bituminoso, ancora caldo, viene realizzata mediante rullo compattatore con operatore a bordo. Essi hanno un peso tra 8 e 10 tonnellate e sono dotati di uno o più corpi cilindrici. La cilindratura viene eseguita procedendo dai fianchi della pavimentazione verso la mezzeria e per strisce successive sempre parzialmente sovrapposte. Dopo la cilindratura in senso longitudinale, si agisce anche secondo le diagonali e quando possibile anche in senso trasversale. La compattazione ha lo scopo di addensare lo strato di conglomerato appena steso, rendendo la superficie stradale omogenea e priva di irregolarità , di prevenire eventuali scorrimenti di uno strato rispetto al sottostante e di evitare la comparsa di fessurazioni. Per compattare il manto ai suoi margini, in prossimità del marciapiede, si utilizza una piastra vibrante.